Temi come la morte, l’amore, il futuro, sono da sempre catalizzatori della creatività umana. Alcune teorie sostengono che la consapevolezza della morte porti le persone a difendere la propria cultura di riferimento, così che una parte del sé possa continuare a vivere, a livello simbolico, anche dopo la scomparsa di un individuo. Questo è in qualche misura un processo simile a quello che l’arte vuole mettere in atto e innescare nel fruitore.
Il paradigma del mortality salience è noto per indurre uno stato cognitivo di consapevolezza della propria mortalità, che porta ad un miglioramento nella visione di chi condivide le nostre opinioni e posizioni culturali, e cambia anche le capacità creative di chi lo vive. In questo progetto ci siamo chiesti se l’esperienza estetica sia in grado di indurre uno stato di consapevolezza di sé simile a quello indotto dal mortality salience e in grado di modificare allo stesso modo le capacità creative di chi la vive. A tal fine abbiamo condotto un esperimento nell’ambito della mostra di Numero Cromatico Tre scenari sulla percezione del tempo, i cui risultati sono in fase di analisi.